sabato 7 luglio 2012

MUSEO DELLA NDRANGHETA - Reggio Calabria

SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
munnizza
MOSTRA DEDICATA A PEPPINO IMPASTATO
Un gesto di riconoscimento
alla resistenza civile di Peppino Impastato

A CURA DI Licio Esposito, Marta Dal Prato e Andrea Satta

PEPPINO IMPASTATO nel maggio di trentaquattro anni fa veniva brutalmente assassinato dalla mafia. La sua voce-contro rivive nei colori e negli svolazzi delle illustrazioni di Esposito-Dal Prato, i quali rendono ben distinguibili schegge della breve vita del giornalista siciliano, in particolare i momenti dell’assassinio, della notte in cui venne rapito dai suoi sicari e fatto saltare con tritolo sul binario della ferrovia Palermo Trapani per infondere la pista (falsa) di un attentato terroristico. Nella frammentazione dei registri in cui si articola il corto, che inizia con un dialogo sulla morte tratto dal film-capolavoro di Ingmar Bergman “Il settimo sigillo”, si può ascoltare anche la voce dello stesso Peppino e dei suoi compagni Salvo Vitale e Faro Di Maggio. Quando dalle frequenze libere (e barricaderos) di Radio Aut di Terrasini attaccavano senza timore e con sprezzante satira l’impero di “mafiopoli” del sindaco di Cinisi Gero Di Stefano e del boss Tano Badalamenti, quest’ultimo solo nel 2002 è stato riconosciuto da una sentenza di tribunale mandante dell’omicidio Impastato

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